Il Digiuno Intermittente ci fa perdere peso oppure ci FA VIVERE PIÙ A LUNGO?
Pratico il digiuno intermittente da poco più di un anno, e da quando ho iniziato a praticarlo, ho perso almeno 10 chili e sono tornata al peso di quando era ragazza. Per mettere il mio risultato in un contesto, può essere utile sapere che ho 52 anni e sono appena entrata in menopausa.
Ho perso peso solo come conseguenza del digiuno intermittente? Onestamente non credo.
SPAZIO 1999 E IL MICROBIOMA: connessioni mentali di un pomeriggio a casa in isolamento COVID
Ogni tanto mi torna in mente la sigla di Spazio 1999. “C’è un mostro che distrugge tutte le astronavi, riduce in mille pezzi missili e robot…”. Chi se la ricorda?
Devi probabilmente essere nato negli anni sessanta-settanta per conoscere questa serie televisiva, che raccontava le avventure dell’equipaggio della base lunare alpha, che a seguito di un’esplosione nucleare, si era distaccata dall’orbita terrestre e se ne andava in giro nello spazio, incontrando ogni sorta di alieno.
4 abitudini da inziare “ora” per vivere in salute più a lungo
Quanto a lungo vogliamo vivere?
La persona più longeva al mondo è riuscita a vivere fino a 120 anni. Alcuni dei longevity hackers sono convinti di poter vivere fino a 180 anni!
Probabilmente non ci saremo a verificare se ci siano riusciti oppure no.
Ma come spesso si trova scritto nei social media, invece di preoccuparci di aggiungere anni alla nostra vita, non dovremmo piuttosto preoccuparci di aggiungere “vita” ai nostri anni?
Per me, almeno, l’obiettivo non è tanto di vivere fino a 120 anni, ma piuttosto di arrivare alla vecchiaia in salute e soprattutto nel pieno delle mie capacità fisiche e cognitive.
Perché invecchiamo? L’invecchiamento è reversibile?
Secondo David Sinclair, ricercatore nel campo della longevità e professore presso la scuola di medicina di Harvard, l’invecchiamento è un processo biologico fondamentale, che può essere controllato in entrambe le direzioni: possiamo accelerarlo o persino invertirlo!
In cosa consiste la dieta basata sulle piante?
Una delle abitudini che impariamo e poi proviamo a rendere automatica durante il percorso annuale di health coaching, che ho iniziato a offrire da ottobre di quest’anno, è la dieta basata sulle piante, meglio conosciuta come plant-based diet.
Dato che le abitudini che impariamo durante il corso sono derivate dallo Yoga e dalla Ayurveda, sarebbe naturale pensare che la dieta basata sulle piante sia una dieta vegetariana o addirittura vegana, considerato che molte persone che seguono lo stile di vita yogico decidono di abbandonare il consumo di prodotti di derivazione animale, per una questione etica e per aderire al principio dell ’ahimsa, ossia del non fare del male.
Riflessioni sul sonno nella società moderna e in quella di popolazioni pre-industriali
In questi giorni mi sto documentando sulle ultime ricerche scientifiche sul sonno per un seminario gratuito che vorrei offrire tra un paio di settimane. Nel frattempo sto anche creando delle immagini da postare nei social media, per comunicare in modo efficace e sintetico quali siano le abitudini comuni che possano influenzare negativamente o positivamente il nostro sonno.
Rileggendo i 5 tips per un sonno riposante e ristoratore, mi é improvvisamente venuto un pensiero: non é assurdo che abbiamo bisogno di una vera e propria lista di abitudini da seguire o da evitare per poter raggiungere l’obiettivo di un sonno ristoratore, quando invece dormire potrebbe essere una funzione fisiologica assolutamente naturale, come lo è per la maggior parte degli altri esseri viventi sulla terra?
che tipo di meditazione scegliere?
Quando ho sentito per la prima volta la frase cartesiana “Cogito, ergo sum” (Penso, dunque sono), non ho avuto alcun dubbio che Cartesio avesse espresso una grande verità.
D’altronde, questa è stata la mia esperienza per diversi decadi, direi forse fino ai miei 40-45 anni.
Il senso del mio essere derivava sostanzialmente dalla mia mente pensante, perché non avevo ancora sperimentato lo stato dell’ “essere” senza pensare, stato a cui sono arrivata, anche se non subito, grazie alla meditazione.
Oggi, quando penso alla frase di Cartesio, automaticamente la cambio in “Cogito, Ego sum”, (anche se immagino che in latino non sia corretto) perché alla fin fine, con il pensiero ciò che emerge non è tanto il nostro essere, quanto il nostro ego.
Tecniche di grounding
Grounding, letteralmente significa radicamento, è la sensazione di essere stabili, connessi e ancorati alla terra, ed è essenziale per il senso di benessere.
Nella mia esperienza personale, grounding è un pò sinonimo di embodiment, ossia essere presenti nel proprio corpo, dalla testa fino ai piedi, e sentire che la propria energia si muove verso il basso, mentre allo stesso tempo si riceve il supporto della terra.
Quando siamo ungrounded, potremmo sentirci dissociati dal corpo, non del tutto presenti in questo momento o alcune parti del corpo potrebbero non essere sentite. Questa difficoltá ad essere presenti in tutto il corpo è verosimilmente il risultato di episodi traumatici (più o meno gravi) del passato, in cui la nostra risposta di difesa preferenziale è quella di attivare il vago dorsale.
Quale sistema operativo sta usando il tuo sistema nervoso?
Gli ultimi tre giorni sono stati particolarmente difficili per me.
Solo a posteriori ho realizzato che un evento recente avesse fatto da trigger, facendomi ripiombare in uno stato di malessere a me ben noto, caratterizzato da uno stato ansioso, semi-dissociativo e soprattutto da un’attitudine di pensiero negativo.
Grazie agli anni di pratica Yoga, ho saputo osservare questo stato, senza esserne completamente travolta, però allo stesso tempo mi sono trovata al momento incapace di comprendere perché il mio pensiero da chiaro e razionale si fosse trasformato in negativo e catastrofico, e l’umore generale fosse di angoscia, tristezza e anche un pò di disperazione, accompagnato da una sensazione di un pericolo imminente.
Ero praticamente immersa esattamente nelle sensazioni, emozioni e pensieri che ho avuto in un particolare periodo della mia vita, quando la mia ansia ha raggiunto il suo picco con lunghi episodi di insonnia, e ho quindi cominciato a sospettare che l’evento trigger avesse riattivato la mia tipica risposta da stress, quando la minaccia è percepita come estremamente pericolosa, che é quella del collasso, o dello shut down.
Uno spaccato sulLa mia routine mattutina
Cambiare abitudini significa formare una nuova identità, attraverso la formazione di nuove pathways neuronali.
Dato che cambiare abitudini è di per sé difficile, ci può aiutare visualizzare quale è la nuova identitá che vorremmo assumere e quali sono le abitudini di quella versione potenziale di noi stessi che vive nel futuro.
Non poniamo limiti alla nostra immaginazione, perché vi assicuro che questa nuova versione di noi stessi è capace di fare cose che al momento sembrano impossibili, inimmaginabili, semplicemente perché cozzano con la nostra identità attuale.
Cosa fare se il sonno è inadeguato?
Quante di queste esperienze ti sono particolarmente familiari?
La mattina non riusciresti ad alzarti, se non fosse per la sveglia o un’altra persona che ti butta giù dal letto.
I giorni liberi ti trovi a dormire troppo e ad alzarti tardi.
Quando ti alzi, ci vuole molto tempo prima che ti senta sveglia e vigile.
Durante il giorno sei assonnata e irritabile.
Hai (avresti) bisogno di un riposo pomeridiano per proseguire la giornata
Hai difficoltà a concentrarti e talvolta sei impulsiva.
Caffé e bevande zuccherate sono essenziali per andare avanti.
Amici, familiari e/o colleghi ti dicono che sei cambiata, sei molto più irritabile, manchi di empatia, sei più disinibita.
Ti preoccupi molto di più, soffri di ansia, sbalzi d’umore o depressione.
A che ora È preferibile andare a dormire?
Qualche settimana fa ho invitato i miei studenti a completare un breve sondaggio, per avere un’idea generale sulle problematiche che affliggono la maggior parte di loro e anche per comprendere se ci sono abitudini giornaliere che contribuiscono negativamente al loro stato di salute.
Dal sondaggio è emerso che il 70 % delle persone soffre di dolori, il 40 % ha problemi di peso, il 50 % ha problemi di bassa energia e il 90 % dichiara di essere mediamente o altamente stressato. Sebbene solo il 30 % delle persone abbia dichiarato di non avere problemi di sonno, la maggior parte di loro ha anche affermato di andare a letto intorno a mezzanotte e di svegliarsi tra le 6 e le 8 del mattino. È quindi verosimile che molti di loro non dormano un numero di ore adeguato ma soprattutto perdono gran parte della prima fase del sonno profondo (tra le 10 di sera e le 2), che è essenziale per i processi di detossificazione e riparazione cellulare.
perimenopausa, infertilitá e altri disturbi
La perimenopausa è il periodo nella vita di una donna in cui gli ormoni sessuali cominciano ad oscillare, e poi progressivamente a ridursi, fino ad arrivare al momento della menopausa, che viene definito dalla assenza di cicli mestruali per almeno un anno.
La fase di transizione della perimenopausa inizia formalmente a partire dai 35 anni, quando i livelli di ormoni sessuali cominciano a ridursi, ciò non significa che debba necessariamente essere accompagnata da sintomi o disturbi.
Viceversa, quando i primi disturbi cominciano a manifestarsi, allora si comincia a parlare più espressamente di perimenopausa. Per alcune donne i disturbi possono cominciare intorno ai 35 anni, ma è più frequente che inizino a partire dai 40-45 anni. Questo periodo può quindi avere una durata variabile, che va da pochi fino a 10 o più anni.
La mia esperienza con Il digiuno intermittente
Quante ore passano tra il tuo ultimo boccone la sera e il primo boccone o sorso (nel caso di una bevanda zuccherata) la mattina?
Se passano meno di 12 ore, il rischio di prendere peso, sviluppare intolleranza al glucosio, resistenza all’insulina, avere problemi di utilizzazione dei nutrienti e infiammazione cronica è molto più elevato, rispetto a quando si dà al proprio corpo il giusto tempo di riposo, cosí che possa digerire tutto ciò che c’è da digerire, sia in termini di cibo che di esperienze ed emozioni.
Riflessioni sulla menopausa
Il periodo della perimenopausa e della postmenopausa può essere particolarmente intenso per alcune donne, costellato da una serie di sintomi, al punto che la menopausa nella letteratura scientifica viene descritta come un processo patologico, una malattia da curare, piuttosto che una transizione, seppur delicata, nella vita di una donna.
Come vogliamo invecchiare?
Quasi nessuno vuole invecchiare. Neanch’io voglio invecchiare, se invecchiare significa la perdita inevitabile, sebbene progressiva, di funzioni che prima si davano per scontate, la sofferenza a causa di una o più malattie croniche, la perdita di memoria nonché di altre funzioni cognitive. Chi vuole invecchiare se l’invecchiamento è praticamente un declino inevitabile?
Tuttavia è possibile invecchiare in modo sano. L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l'invecchiamento sano "come il processo di sviluppo e mantenimento della capacità funzionale che permette il benessere in età avanzata".
Parliamo ancora di Infiammazione cronica
La mia mente funziona a sistemi. Mi piace creare sistemi che mettono insieme diversi concetti, per avere appunto una visione d’insieme.
Per chi di voi mi ha seguito negli ultimi tempi, sapete che al momento il mio interesse è focalizzato sulla infiammazione cronica. Perchè questo argomento ha catturato cosí tanto la mia attenzione? Perché ho intuito che l’infiammazioen cronica poteva essere l’elemento chiave che accomuna quasi tutte le malattie croniche, che sono la principale causa di mortalità nella nostra società industrializzata.
Ho cominciato allora a cercare nella letteratura scientifica cosa fosse stato già scoperto, ed è venuto fuori che l’infiammazione cronica è praticamente la causa sottostante di innumerevoli malattie, da quelle metaboliche, a quelle cardiovascolari, neurodegenerative nonchè autoimmunitarie.
E se la causa dei tuoi malesseri fosse l’infiammazione cronica?
Ho letto di recente un articolo sull’infiammazione cronica, che è stato pubblicato dal National Institutes of Health, al fine di diffondere informazioni di pubblica utilità, che vi consiglio di leggere, se avete tempo. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK493173/
L’infiammazione è una risposta di difesa del nostro organismo, a seguito di stimoli che vengono riconosciuti come dannosi o estranei, ed ha la funzione di iniziare il processo di guarigione, attraverso il reclutamento di cellule provenienti dal plasma, quali neutrofili, inizialmente, e linfociti e macrofagi successivamente.
L’infiammazione può essere acuta, e quindi avere una durata limitata, o può protrarsi nel tempo e divenire cronica. Può divenire cronica nel caso in cui ad esempio non si riesce ad eliminare l’agente infettivo causa iniziale dell’infiammazione, ma anche se si é costantemente esposti a sostanze tossiche o se si è sviluppata una risposta autoimmunitaria.
CENA LEGGERA PRIMA CHE FACCIA BUIO: AYURVEDA E LA SCIENZA MODERNA CONCORDANO
La medicina ayurvedica e lo Yoga (considerate scienze sorelle) sostengono che uno stato di salute e benessere ottimale richieda un chiaro allineamento ai ritmi naturali.
A tal fine hanno codificato una serie di abitudini o routines che vanno messe in pratica giornalmente, e che vengono chiamate nel loro insieme dinacharya (“dina”, significa giorno, e “carya”, significa comportamento, stile di vita, quindi letteralmente “regime quotidiano”).
Alla base di questo regime giornaliero c’è ovviamente una scienza e una visione della vita ben precisa. L’ Ayurveda si basa principalmente sulla teoria dei cinque elementi (terra, acqua, fuoco, aria ed etere/spazio) e sulle energie dei dosha, che emergono dalla distinta associazione tra alcuni elementi.
Esistono tre dosha: vata, pitta e kapha. Vata deriva dall’unione di aria ed etere, e ha le qualitá della leggerezza e del movimento. Pitta deriva dall’unione di fuoco e acqua, ed ha le qualità della trasformazione e della digestione. Kapha deriva dall’associazione di terra e acqua e ha le qualità della stabilitá e del consolidamento.
Vuoi stare bene? devi andare controcorrente!
Oggi la salute, ma soprattutto il benessere psico-fisico, inteso come senso di vitalità, energia, e la voglia di continuare a crescere e assumere nuove identità, richiede che si vada contro-corrente. La corrente in cui tutti scorriamo purtroppo ci porta alla deriva.
È una corrente che si muove in direzione opposta ai cicli della natura, perché nell’ultimo paio di secoli, l’uomo si è convinto di essere al di sopra della natura, piuttosto che esserne parte e pensa di poterla controllare a suo uso e consumo.
Allo stesso tempo l’evoluzione tecnologica ci ha portato non solo ad un’ulteriore disconnessione dalla natura ma anche d una sovra-stimolazione, che i nostri antenati, ma forse anche in nostri nonni o bisnonni, non conoscevano.