E se la causa dei tuoi malesseri fosse l’infiammazione cronica?
Ho letto di recente un articolo sull’infiammazione cronica, che è stato pubblicato dal National Institutes of Health, al fine di diffondere informazioni di pubblica utilità, che vi consiglio di leggere, se avete tempo. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK493173/
L’infiammazione è una risposta di difesa del nostro organismo, a seguito di stimoli che vengono riconosciuti come dannosi o estranei, ed ha la funzione di iniziare il processo di guarigione, attraverso il reclutamento di cellule provenienti dal plasma, quali neutrofili, inizialmente, e linfociti e macrofagi successivamente.
L’infiammazione può essere acuta, e quindi avere una durata limitata, o può protrarsi nel tempo e divenire cronica. Può divenire cronica nel caso in cui ad esempio non si riesce ad eliminare l’agente infettivo causa iniziale dell’infiammazione, ma anche se si é costantemente esposti a sostanze tossiche o se si è sviluppata una risposta autoimmunitaria.
L’infiammazione cronica è una infiammazione che procede lentamente nel tempo, nel corso di mesi e persino anni, e passa inosservata per lungo tempo, fino a quando non si manifesta come una vera e propria malattia infiammatoria cronica, quale ad esempio il diabete, le malattie cardiovascolari, le artriti, le allergie severe e le malattie polmonari ostruttive croniche. Queste malattie infiammatorie croniche sono oggi la principale causa di mortalità nel mondo, tanto che l’organizzazione mondiale della sanità le ha classificate come la più grande minaccia per la salute umana. Per i numeri esatti di prevalenza, vi rimando all’articolo.
L’informazione più rilevante sulla infiammazione cronica è a mio avviso la sua patogenesi, ossia quali sono le cause e i fattori di rischio.
Tra i fattori di rischio vengono indicati l’età (con l’avanzare dell’età aumenta l’infiammazione), l’obesità (associata anch’essa alla presenza di alti livelli di infiammazione), una dieta ricca di grassi saturi, trans-fat e zuccheri raffinati, il fumo, bassi livelli di ormoni sessuali, lo stress e i disturbi del sonno.
Considerato lo stile di vita occidentale, in cui l’alimentazione è al suo minimo storico in termini di tossicità, i disturbi da stress e insonnia imperano e la popolazione mondiale sta invecchiando, è verosimile che in molti di noi, soprattutto se abbiamo superato la soglia dei 40 anni, il processo infiammatorio cronico sia già in corso.
Ci sono diversi segni e sintomi che indicano chiaramente la presenza di infiammazione cronica, ma che spesso però vengono considerati come una naturale conseguenza del processo di invecchiamento: l’aumento di peso, il senso di pesantezza, la comparsa di dolori di vario tipo (sia muscolari che articolari), la stanchezza e la fatica, l’insonnia, i disturbi gastrointestinali (stitichezza, diarrea, reflusso gastroesofageo), le infezioni frequenti, l’ansia, la depressione e i disturbi dell’umore.
La presenza di questi sintomi dovrebbe accendere in noi un campanello d’allarme e indurci a virare la direzione in cui la nostra vita sta andando, se non vogliamo continuare il processo di discesa, che nel 60% delle persone (dati americani nel 2014) porta ad una o più malattie croniche, e ad una vecchiaia di disabilità e sofferenze, come molti di noi hanno già potuto testimoniare con i propri genitori.
Nella medicina Ayurveda esiste il concetto di “ama”, che è sostanzialmente tutto ciò che viene ingerito (non solo attraverso la bocca, ma anche attraverso i sensi, le informazioni, le relazioni personali etc) e che non ha modo di essere digerito appropriatamente, e quindi si accumula come materiale indigerito. L’ama si deposita all’inizio nel sistema digestivo e poi quando in eccesso raggiunge il circolo sanguigno e va a depositarsi a livello dei tessuti più deboli. Il deposito di ama verosimilmente è causa della risposta infiammatoria cronica.
L’ama si forma essenzialmente quando ingeriamo troppo, sia come cibo che come esperienze, e non ci prendiamo il tempo necessario per digerire e processare. L’accumulo di ama, ossia di sostanze tossiche, si presenta con una serie di segni e sintomi, che precedono i sintomi della infiammazione cronica, e quindi potrebbero aiutarci a riconoscere ed eventualmente fermare il processo infiammatorio.
Il tipico segno è la patina bianca sulla lingua, che quando rimossa dal raschietto per la lingua, viene fuori come sostanza bianca appiccicosa, ma che tende poi a riformarsi. Altri sintomi sono mancanza di fame vera (mangiare anche senza fame), alito cattivo, ruttazione frequente, sentirsi appesantiti o gonfi dopo i pasti, iperacidità gastrica, sensibilità a cibi prima tollerati, facilità a stancarsi, sia mentalmente che fisicamente, difficoltà a concentrarsi, mente annebbiata, perdita di memoria, difficoltà ad alzarsi al mattino, dolori al risveglio, mal di testa, pigrizia, mancanza di energia per raggiungere obiettivi prima facilmente raggiungibili, eruzioni cutanee.
Sono sicura che molti di noi riconoscono alcuni di questi segni/sintomi, e che li attribuiamo alla perimenopausa, alla menopausa, allo stress, alla genetica e così via.
Fino a un paio di mesi fa, anch’io pensavo che l’aver preso peso durante gli anni della perimenopausa fosse un fatto normale, e che non ci fosse molto da fare, ma mi sono dovuta ricredere. Il peso accumulato, insieme alla stitichezza e alle fluttuazioni energetiche erano chiaramente segni di infiammazione cronica.
Quando ho cominciato a ridurre la quantitá di cibo, soprattutto la sera, mi sono resa conto che stavo introducendo nel mio corpo molto di più di quello che fossi in grado di digerire. Il senso di pesantezza, i rutti, erano miei compagni abituali dopo i pasti, che associati alla difficoltà di eliminazione, avrebbero dovuto accendere il campanello d’allarme, ma non lo hanno fatto. Ora sto anche esplorando il digiuno intermittente (14-16 ore di digiuno) e ne sto vedendo i risultati, sia in termini di perdita di peso che di energia.
L’infiammazione cronica è riconoscibile, anche senza test diagnostici come le Proteina C reattiva, se sappiamo come si presenta, e soprattutto è prevenibile, ma richiede uno sforzo da parte nostra. Dobbiamo lasciare andare le abitudini che ci danno conforto, che ci rendono la vita facile e avventurarci verso un nuovo stile di vita, uno stile anti-infiammatorio, che può essere difficile all’inizio, ma che sicuramente vale la pena di intraprendere, se vogliamo continuare ad avere la salute e le energie necessarie per raggiungere i nostri scopi ultimi, ma anche avere la chiarezza mentale per riconoscere quali essi siano!
Cambiare lo stile di vita è difficile, soprattutto se lo si fa da soli. Se hai bisogno d’aiuto, fammi sapere, probabilmente in autunno partirà il mio primo gruppo di coaching delle abitudini dello Yoga e dell’ Ayurveda, per una salute e un benessere ottimali, anche quando non si è più tanto giovani.