In cosa consiste la dieta basata sulle piante?
Una delle abitudini che impariamo e poi proviamo a rendere automatica durante il percorso annuale di health coaching, che ho iniziato a offrire da ottobre di quest’anno, è la dieta basata sulle piante, meglio conosciuta come plant-based diet.
Dato che le abitudini che impariamo durante il corso sono derivate dallo Yoga e dalla Ayurveda, sarebbe naturale pensare che la dieta basata sulle piante sia una dieta vegetariana o addirittura vegana, considerato che molte persone che seguono lo stile di vita yogico decidono di abbandonare il consumo di prodotti di derivazione animale, per una questione etica e per aderire al principio dell ’ahimsa, ossia del non fare del male. Ma in realtà, mentre lo scopo ultimo della pratica Yoga è quello della trascendenza, l’Ayurveda, essendo un sistema medico, si interessa soprattutto della salute dell’individuo e riconosce il potere medicinale del cibo, per cui non consiglia una dieta vegetariana come scelta ideologica, e invece ammette la possibilità di prodotti di origine animale, che possono essere necessari per alcuni individui, in base al loro stato nutrizionale e alla costituzione individuale.
La dieta basata sulle piante quindi, almeno quella che io pratico e insegno, non è una dieta necessariamente vegetariana, però è senza dubbio una dieta dove si prova a ridurre il consumo di carne e di prodotti di origine animale, per lasciare più spazio alle piante, ossia frutta e verdura in grande varietà e ai grani nella versione quanto più integrale possibile.
Oltre a limitare il consumo di prodotti di origine animale (soprattutto della carne rossa), l’aspetto importante di una dieta basata sulle piante è l’eliminazione di tutto il cibo che potremmo chiamare di “convenienza”, quindi il cibo già pronto, impacchettato, imbustato, inscatolato, congelato e processato.. Una regola che viene spesso usata è quella di leggere gli ingredienti e se ce ne sono più di quattro e soprattutto se non comprendiamo il significato di alcuni degli ingredienti (vedi tutti gli additivi, coloranti e conservanti), allora sarebbe preferibile non mangiare il cibo in questione.
In ayurveda, il cibo è il veicolo del prana, l’energia vitale, e quanto più il cibo si allontana dalla sua forma iniziale, tanto meno è l’energia vitale che contiene. Una mela ad esempio, che sia stata appena colta, contiene molto più prana di una mela che abbia fatto chilometri e chilometri prima di arrivare nelle nostre mani, però quest’ultima ovviamente contiene molto più prana di un cibo processato o congelato.
Il primo passo per una dieta basata sulle piante è quello di aggiungere frutta e verdura alla nostra dieta e cominciare a diversificare le specie che mangiamo; maggiore è la diversificazione delle piante, maggiore è la varietà di fitonutrienti che riceviamo dalle piante stesse.
Il passo successivo è quello di cominciare a interessarsi alla provenienza della frutta e della verdura, e cominciare a consumare i prodotti stagionali e locali, possibilmente comperandoli nei mercati ortofrutticoli o addirittura cominciando a collaborare con le comunità agricole locali. L’idea è quella di passare, piano piano, dallo stato di consumatore delle piante a collaboratore del proprio ecosistema.
Un ulteriore passo in avanti di questa abitudine prevede un rapporto più diretto con le piante stesse, attraverso la coltivazione personale, che potrebbe iniziare con un paio di erbe o germogli sul proprio bancone di cucina e poi diventare magari un vero e proprio orto nel proprio giardino.
Per essere ancora più connessi all’ecosistema locale, si potrebbe inoltre cominciare a scoprire le piante selvagge e invasive della propria zona che sono anche edibili e che sono ricche di nutrienti, molto più delle verdure che siamo abituati a mangiare.
Insomma, una dieta basata sulle piante richiede un progressivo cambiamento nel modo in cui ci rapportiamo alla piante come fonte di nutrimento, e non solo; in ultimo significa comprendere come ogni pianta può avere un diverso effetto sulla nostra fisiologia e anche come possa condividere con noi la sua “consapevolezza”.
L’evoluzione verso una dieta completamente basata sulle piante può essere quindi immaginata come in stadi, come ho appreso dalla mia mentore Cate Stillman. Molti di noi, me compresa, partiamo da uno stadio in cui la nostra dieta è molto simile alla classica Standard American Diet, ossia una dieta dove, sebbene consumiamo frutta e verdure, mangiamo tanti prodotti di origine animale e soprattutto tanto cibo di convenienza.
Lo stadio successivo è quella di una dieta Whole Food, in cui cominciamo a introdurre una maggiore varietà di frutta e verdura, ci allontaniamo sempre più dal cibo processato e inscatolato e mangiamo il cibo più naturale, ma ancora non siamo completamente connessi alle piante, alla loro provenienza e alla loro energia più profonda.
Nello stadio finale, la nostra dieta contiene solo cibo naturale, abbiamo sviluppato un rapporto diretto con le piante, magari le coltiviamo, le germogliamo e addirittura condividiamo i semi, oppure collaboriamo con una comunità agricola locale; siamo anche consapevoli delle piante selvatiche nel nostro ecosistema, e le abbiamo introdotte nella nostra dieta. La nostra alimentazione non è più condizionata dall’ambiente esterno, ma risponde solo alle nostre esigenze più profonde.
Fino a sei mesi fa, la mia dieta era decisamente non buona, e ammetto che mi trovavo decisamente nel primo stadio. Oggi la mia dieta è cambiata drasticamente, ho aggiunto una grande quantità di verdure, ed eliminato quasi tutti i cibi processati, ma mi considero ancora all’inizio del secondo stadio, tutto sommato ancora ben lontana dalla meta finale.
Come tutte le abitudini, anche la dieta basata sulle piante, richiede tempo e dedizione, nonchè l’incoraggiamento di una comunità che voglia evolvere nella stessa direzione. Io ho trovato questa comunità nel corso Body Thrive di Cate Stillman ( e nel Corso di Yoga Health Coaching) e anch’io, nel mio piccolo, sto creando una piccola comunità, con l’intenzione di offrire supporto a coloro che vogliono iniziare un percorso di trasformazione della propria vita e delle proprie abitudini, per raggiungere uno stato di benessere e salute ottimali.
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