Vuoi stare bene? devi andare controcorrente!

Oggi la salute, ma soprattutto il benessere psico-fisico, inteso come senso di vitalità, energia, e la voglia di continuare a crescere e assumere nuove identità, richiede che si vada contro-corrente. La corrente in cui tutti scorriamo purtroppo ci porta alla deriva. 

È una corrente che si muove in direzione opposta ai cicli della natura, perché nell’ultimo paio di secoli, l’uomo si è convinto di essere al di sopra della natura, piuttosto che esserne parte e pensa di poterla controllare a suo uso e consumo.

Allo stesso tempo l’evoluzione tecnologica ci ha portato non solo ad un’ulteriore disconnessione dalla natura ma anche d una sovra-stimolazione, che i nostri antenati, ma forse anche in nostri nonni o bisnonni, non conoscevano.

La nostra fisiologia invece non ha avuto alcun modo di evolvere o adattarsi a questi cambiamenti, e forse probabilmente non lo farà mai, perché se non ci riallineamo alla natura, probabilmente ci estingueremo come specie.

Come siamo disconnessi? Analizziamo una giornata tipo dell’uomo del ventunesimo secolo. 

Ci alziamo dal letto tra le 6.30 e le 8 del mattino, e siamo già stanchi, senza energia, a volte persino doloranti. La prima cosa che facciamo è di bere il caffè, fare colazione mentre leggiamo le news o controlliamo i social media sul telefonino. Dopo essere passati dal bagno (che per molti di noi richiede tantissimo tempo!), ci vestiamo e ci prepariamo per la nostra giornata.

Di solito il pranzo è veloce, certe volte solo un panino, dipende ovviamente dal tipo di lavoro che facciamo. Negli Stati Uniti la gente mangia davanti al proprio computer, almeno in Italia sappiamo come prenderci una pausa.

La cena diventa quindi il nostro pasto principale, ma dato che il pranzo non ci ha davvero saziato, abbiamo la tendenza a fare diversi snacks, per placare la fame, ma anche per riempirci emotivamente, prima di arrivare alla cena. 

A cena mangiamo tutto ciò che in altri tempi i nostri genitori e i nostri nonni mangiavano a pranzo, ci siamo dimenticati che la cena dovrebbe essere un pasto leggero, per non appesantire il sistema digestivo prima di andare a letto. 

La sera raramente è un momento di rilassamento, per alcuni è un momento di esaurimento, in cui ci si mette davanti a Netflix (senza nulla togliere a quest’ultimo) o alternativamente si continua a lavorare, per recuperare tutto quello che c’è da fare nella nostra lista interminabile di mansioni prefisse. 

Quando finalmente è il momento di dormire, siamo già vicini a mezzanotte (o forse più tardi!), e mentre alcuni di noi crollano senza problemi, altri invece, nonostante la stanchezza fisica, non riescono a rilassare la mente al punto da conciliare il sonno, e magari si addormentano dopo le 2 di notte. 

Quando ci svegliamo il ciclo continua, e possiamo comprendere perchè spesso ci svegliamo già stanchi. 

La normale giornata inoltre è costellata da stress continui, sia che siano le relazioni con il coniuge, il capo o i colleghi, o che siano le scadenze lavorative, i problemi familiari, o i problemi di salute, e di questi tempi lo stress di vivere durante una pandemia globale.

In tutto ciò, siamo disconnessi non solo dai cicli naturali, ma dal nostro stesso corpo. Non mangiamo per fame, ma per abitudine. Non ascoltiamo i messaggi che il corpo ci manda, se non quando sono talmente forti che non possono essere ignorati. Cosí ci troviamo ad andare dal medico quando una spalla non può più muoversi, o il dolore ad un’anca ci impedisce di salire le scale e così via; sono sicura che quella spalla o quell’anca ci avevano mandato dei segnali molto prima, ma noi abbiamo scelto di ignorarli. 

L’eccesso di tutto ciò che introduciamo nel nostro corpo, sia che sia cibo o stress mentale, provoca una risposta infiammatoria, che con il tempo si traduce in infiammazione cronica, che è stata oramai chiaramente identificata essere alla base di quasi tutte le malattie croniche, dal diabete, ai disturbi cardiovascolari, ai tumori e alle malattie autoimmuni. 

La soluzione, come dicevo all’inizio, richiede un grande sforzo perchè ci chiama a muoverci contro-corrente, e quindi a dover superare tutte le resistenze dell’ambiente che ci circonda, inclusi familiari e amici. 

Negli ultimi due mesi ho deciso finalmente di dedicare tutte le mie energie a questo viaggio controcorrente di riallineare tutta la mia vita ai cicli naturali. Come yogina, studiosa dello Yoga e dell’ Ayurveda, ho provato numerose volte a cambiare la mia dieta, stabilire delle particolari routines mattutine, che includessero massaggi con olio, Yoga, pranayama e meditazione, e devo confessare che il primo periodo di entusiasmo e di motivazione, è stato sempre seguito da un periodo in cui la motivazione era più bassa, e soprattutto l’interruzione, anche indipendente dalla mia volontà, della routine, mi riportava al punto di partenza. 

Dove sta l’errore che ho fatto? Perché non sono riuscita nel mio obiettivo?

L’errore è stato di pensare di poter andare contro corrente da sola, invece di farlo insieme ad un gruppo di persone motivate dagli stessi ideali ed obiettivi. 

Finalmente mi sono iscritta ad un programma chiamato “Body Thrive”, in cui si imparano e si automatizzano dieci abitudini, che derivano dalla Ayurveda, ma che in realtà appartengono a tutte le culture del mondo, quando ancora si manteneva un contatto diretto con la natura. 

La prima abitudine è quella di spostare il pasto principale all’ora di pranzo e fare una cena leggera entro le 6-7 di sera, prima che faccia buio. Ovviamente molti di noi penseranno che sia impossibile, soprattutto coloro che hanno una famiglia, come me. Vi confesso che non è facile, ma è possibile. Perché la prima abitudine da mettere in atto è anticipare la cena? Perché se ci vogliamo sentire bene domani, dobbiamo partire dalle scelte che facciamo oggi. 

Cambiare abitudini è tra le cose più difficili che si possano fare, per questo ci vuole tempo e il sostegno di un gruppo, nonché di un leader motivazionale. Il programma che seguo dura un anno, tanto è il tempo minimo che ci vuole per sistematizzare un nuovo modo di vivere. 

Nel prossimo blog vi parlerò meglio delle altre abitudini, intanto le trovate nel grafico associato a questo blog. A presto!

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