Uno spaccato sulLa mia routine mattutina
Cambiare abitudini significa formare una nuova identità, attraverso la formazione di nuove pathways neuronali.
Dato che cambiare abitudini è di per sé difficile, ci può aiutare visualizzare quale è la nuova identitá che vorremmo assumere e quali sono le abitudini di quella versione potenziale di noi stessi che vive nel futuro.
Non poniamo limiti alla nostra immaginazione, perché vi assicuro che questa nuova versione di noi stessi è capace di fare cose che al momento sembrano impossibili, inimmaginabili, semplicemente perché cozzano con la nostra identità attuale.
A che ora È preferibile andare a dormire?
Qualche settimana fa ho invitato i miei studenti a completare un breve sondaggio, per avere un’idea generale sulle problematiche che affliggono la maggior parte di loro e anche per comprendere se ci sono abitudini giornaliere che contribuiscono negativamente al loro stato di salute.
Dal sondaggio è emerso che il 70 % delle persone soffre di dolori, il 40 % ha problemi di peso, il 50 % ha problemi di bassa energia e il 90 % dichiara di essere mediamente o altamente stressato. Sebbene solo il 30 % delle persone abbia dichiarato di non avere problemi di sonno, la maggior parte di loro ha anche affermato di andare a letto intorno a mezzanotte e di svegliarsi tra le 6 e le 8 del mattino. È quindi verosimile che molti di loro non dormano un numero di ore adeguato ma soprattutto perdono gran parte della prima fase del sonno profondo (tra le 10 di sera e le 2), che è essenziale per i processi di detossificazione e riparazione cellulare.
La mia esperienza con Il digiuno intermittente
Quante ore passano tra il tuo ultimo boccone la sera e il primo boccone o sorso (nel caso di una bevanda zuccherata) la mattina?
Se passano meno di 12 ore, il rischio di prendere peso, sviluppare intolleranza al glucosio, resistenza all’insulina, avere problemi di utilizzazione dei nutrienti e infiammazione cronica è molto più elevato, rispetto a quando si dà al proprio corpo il giusto tempo di riposo, cosí che possa digerire tutto ciò che c’è da digerire, sia in termini di cibo che di esperienze ed emozioni.